Alla Casa Famiglia di Bussero domenica 18 giugno grande successo per la seconda edizione della sfilata di abiti: quest’anno tutti pazzi per il vintage.
Dagli anni venti fino ai più recenti anni novanta, più di centoventi abiti in passerella, colpo a sorpresa con l’ingresso di una carrozza con tanto di volo di colombe.
BUSSERO, 20 Giugno 2017 – “Noi pensiamo che un evento come questo, così come la sfilata degli abiti da sposa dello scorso anno, possa essere importante per i nostri ospiti, perché riporta alla memoria l’emozione di un tempo, non solo osservandoli, ma anche indossandoli”.
Le parole di Simona Colombo, Coordinatrice della Casa Famiglia di Bussero del Gruppo Fondazione Mantovani Sodalitas, ben sintetizzano lo spirito di questa seconda edizione della sfilata d’abiti d’epoca andata in scena, domenica pomeriggio, alla presenza di oltre trecento persone.
La novità dell’edizione 2017 in linea con la ‘filosofia’ e lo scopo del ‘Progetto Vita’ del Gruppo Fondazione Mantovani Sodalitas è stato il ruolo, sempre più da protagonisti, riservato agli ospiti della Casa Famiglia che hanno calcato la passerella insieme ai loro famigliari oltre che, naturalmente, ai dipendenti e volontari della struttura socio sanitaria.
Alla base dell’azione di Fondazione Mantovani Sodalitas – ricorda Simona Colombo – infatti vi è sempre l’obiettivo di mantenere saldi, costanti ed aggiornati i legami con il mondo circostante al fine di vincere la solitudine dei nostri ospiti e ricreare l’armonia di vita con se stessi e con gli altri”.
La sfilata di ‘abiti vintage’ è andata in scena in concomitanza con il 13 esimo compleanno della Casa Famiglia. Anche quest’anno Patrizia Villa titolare del negozio Acconciatura e trucco “Vanity”, ha collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa. A testimonianza di come l’apertura al territorio e alla comunità circostante siano ormai un aspetto consolidato per Casa Famiglia.
“Il vestito è il momento in cui il corpo diventa significativo e lancia messaggi” . La citazione di Roland Barthes (saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese) ben interpreta il significato storico e culturale che sta dietro ad un abito. “Perché gli abiti, qualsiasi siano o siano state le nostre scelte, comunicano prima di noi, sono il primo messaggio”.
La sfilata si è aperta in modo suggestivo con un colpo a sorpresa. Ha fatto ingresso, infatti, una carrozza da cui sono scesi un conte e una contessa, con tanto di volo di colombe, abbigliati in stile anni venti. Quindi, il continuo alternarsi di modelli con il coinvolgimento anche dei più piccoli mannequin. Cinque bambine in passerella a conferma di una sorta di ‘patto intergenerazionale’ siglato da tempo e che in Casa Famiglia continua ad essere una piacevole costante. Quindi, il gran finale culminato nella presentazione di una torta, rigorosamente in stile vintage, offerta dalla cucina della Casa Famiglia e fiumi di coriandoli.
“Eventi come questi – conclude Colombo – sempre più partecipati e coinvolgenti permettono ai nostri ospiti di superare più facilmente la solitudine e il distacco dal proprio habitat famigliare e fanno di Casa Famiglia un luogo vivo e dentro al quale continuare a dare sostanza alle proprie giornate”.