Più libertà e più dignità, soprattutto per le persone deboli ed indifese.
Sono questi i traguardi raggiunti grazie alla legge approvata nel 2003 che ha introdotto per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano l’istituto dell’Amministratore di Sostegno. Non un semplice riordino legale, ma una rivoluzione culturale e morale, che ha limitato l’uso e l’abuso dell’interdizione, a favore di una modalità più adeguata a tutelare il benessere e l’onorabilità dei cittadini e che oggi coinvolge oltre 350.000 italiani. “Vent’anni di civiltà” è dunque il titolo del libro che racconta l’avventura dell’approvazione di questa legge, voluta e promossa dal senatore Mario Mantovani, nel 2003 europarlamentare e Relatore per il 2003 Anno Europeo delle persone con disabilità.

Un’opera che in queste settimane viene presentata in diverse scuole e città italiane e che è stata discussa anche giovedi 29 febbraio 2024 presso la Casa Famiglia di Arconate. Nell’incontro, moderato dal già caporedattore de ‘Il Giorno’ Giovanni Chiodini, sono state così messe a confronto una serie di esperienze, oltre che i diversi profili giuridici e sanitari, che ruotano attorno all’amministrazione di sostegno. Di tutto ciò hanno dibattuto John Tremamondo Direttore Socio Sanitario dell’ASST Valle Olona e l’Avvocato Roberto Lassini del Foro di Milano. Particolarmente toccante la testimonianza di Maria Pia Ricotti, già Presidente dell’APDA Arconate, l’Associazione Disabili del paese che, partendo dalla sua esperienza personale di mamma vedova con due figli disabili, ha ricordato la fatica ed il coraggio che occorreva mettere in campo, prima dell’introduzione dell’Amministrazione di Sostegno, per aiutare i propri cari; la legislazione del nostro paese in materia era appunto alquanto arretrata, creando situazioni a livello familiare davvero paradossali oltre che umanamente crudeli. “Per fare il bene miei figli -ha detto la Signora Ricotti- sono stata costretta ad interdirli”.

Nel 2003, da parlamentare europeo – ha ricordato Mantovani – mi sono chiesto, ricorrendo l’Anno Europeo della Disabilità, che cosa potesse fare il nostro Paese a tal proposito”. Mantovani allora si attivò subito affinché questa proposta di legge, ferma da molti anni fra i due rami del Parlamento, potesse essere finalmente approvata. E grazie al suo impegno, il Parlamento Italiano emanò in pochi mesi la legge 6/2004, oggi divenuta uno strumento fondamentale in materia. “Oggi l’istituto dell’Amministratore di Sostegno è sempre più richiesto nei tribunali e riconosciuto come strumento cardine per il sostegno delle situazioni di fragilità, anche temporanee, continuando però a garantire per gli interessati il pieno godimento dei diritti e dei doveri”.

Certamente non un punto d’arrivo, ma di partenza. “L’Italia ha compiuto un passo di civiltà  e di questo dobbiamo tutti esserne consapevoli. Ora, dopo vent’anni, stanno emergendo nuove esigenze e necessità che suggeriscono la possibilità di un aggiornamento del dispositivo di legge. Ed è questo l’obiettivo del mio libro e delle varie occasioni di dialogo che stanno nascendo sui territori e fra le comunità locali in occasione della presentazione: individuare quegli interventi migliorativi che suggeriremo poi ai parlamentari ed al Governo. Per assicurare più inclusione, più diritti e più libertà”